Cioccolata e il fastidioso Gattaccio

Allora, orecchie mosce e umani dispensatori di pellettini, fieno e verdurine, mettetevi comodi comodi perché stasera vi racconto cosa mi è successo un pochino di tempo fa, quando a casa da nonnina c'erano gli imbianchini ed il gattaccio (mi perdoneranno gli umani amici dei mici) che abita al piano di sopra voleva farmi male.

Era un giorno come tanti. Nonnina ha aspettato che arrivassero gli imbianchini per accompagnare mammina e zietto a scuola, lasciandomi sul terrazzo perché in casa mi potevano dare fastidio questi signori dei colori. Avevano scale, pennelli, bastoni, secchi, cartoncini ondulati, nastro di carta, insomma tante cose veramente che per me erano una novità ed io, da coniglietto curioso, avrei potuto farmi male se avessi voluto curiosare.

Quando è andata via, insieme a Diletta, Enrico e Molly (la sua cagnolina con cui io vorrei essere amico ma senza successo perché lei è un tantino gelosa di nonnina), nonnina si è raccomandata di chiudere la porta di casa velocemente perché avrebbe potuto intrufolarsi dentro il gattaccio.

Questo gattaccio, forse, era un gatto gatto all'inizio della sua vita, ma ha assunto le sembianze dei familiari (che sono brutti e cattivi) e si è trasformato in un gattaccio che dà fastidio a tutti: umani, cani ed altri animali, insomma è una vera iattura.

Al suo ritorno insieme a nonnina Granny, appena entrata in casa, Molly ha iniziato ad abbaiare e, dalla stanza di Diletta è uscito questo mostro che ha iniziato a soffiare. Nonnina gridava, Molly abbaiava, mentre il gatto andava ovunque in giro per casa, poi è uscito fuori ma io non c'ero e nonnina gridava sempre di più e gli imbianchini non capivano niente. Poi il gattaccio è stato cacciato fuori e nonnina ha iniziato a cercarmi ma non mi trovava.

Era in panico totale perché credeva che il gattaccio mi avesse fatto male o addirittura ucciso o che fossi scappato per lo spavento. Piangeva ma non le lacrime non le bagnavano il viso, non riusciva a pensare a cosa avrebbe dovuto dire a Diletta e a come avrebbe dovuto farlo. Mi cercava dovunque, sul terrazzo, sotto i mobili, è perfino scesa giù a cercarmi nel prato, ma niente!!!

Ritornata su, mi ha cercato di nuovo e, finalmente, mi ha trovato: ero sotto il letto contenitore di Diletta! Mi ero fatto piccolo piccolo e stavo in un angolino impaurito e col cuore in gola.

Nonnina ha alzato il letto e mi ha abbracciato e tenuto vicino a lei e mi ha detto tante parole belle!!! Nel frattempo, l'imbianchino chiedeva scusa per l'accaduto ma io l'ho subito perdonato e siamo diventati amici, però da lì è iniziata la mia prigionia in bagno. Ma meglio quella che avere a che fare con quell'essere spregevole!

E, comunque, tutto è bene quel che finisce bene!!!

Buonanotte cari.

Vostro Cioccolata