La Storia di Satana
Piccoli Coniglietti, Grandi Storie
Benvenuto nella rubrica "Piccoli Coniglietti, Grandi Storie"!
In questa rubrica desideriamo condividere con te le storie di persone che hanno sviluppato un legame speciale con i conigli nani, questi adorabili e teneri animali che hanno tanto da offrire.
L'obiettivo di questa iniziativa è quello di sensibilizzare sull'importanza di prendersi cura dei conigli nani, mostrando come queste piccole creature possano arricchire le nostre vite e diventare membri insostituibili delle nostre famiglie.
Attraverso le storie che condivideremo speriamo di ispirare e incoraggiare un atteggiamento amorevole e responsabile nei confronti dei conigli nani e degli animali in generale.
Buona lettura!
Vi racconto la mia storia
Ciao a tutti, mi chiamo Satana e volevo raccontarvi la mia storia.
Sono nato il 17 marzo 2019 in un allevamento di Prato.
Quella che poi sarebbe diventata la mia mamma ha visto una mia foto e mi ha voluto con se. La mamma ha fatto 400 km per venire a prendermi e quando mi hanno messo tra le sue braccia è stato il giorno più bello della mia vita! Da quel momento siamo diventati inseparabili.
Mi piace tantissimo stare tra le sue braccia e farmi fare le coccole e sento che anche lei lo adora come so che adora me. Ogni volta che può mi tiene in braccio ma anche se ha da fare non manca mai di darmi una carezza e un bacino. E anche io le do i bacini. Quando era estate e usciva a prendere il sole io stavo con lei sotto la sdraio, quando stava in poltrona io ero sempre sdraiato attaccato a lei. E quando usciva e non poteva portarmi con se le correvo dietro e l'aspettavo dietro i vetri con ansia. La mattina salivo in camera a darle il mio buongiorno. Mi dava sempre tante cose buone da mangiare, mi comprava sempre la papaya che io adoravo! Mi viziava.
Un giorno ho preso un brutto parassita e mi ha portato di corsa dal dottore.
Mi hanno visitato e dato una cura. Sembrava che fossi guarito invece dopo un mese questa brutta cosa e riapparsa. Non riuscivo a mangiare e lei mi aiutava con una siringa. Mi teneva sempre nella copertina in braccio e io mi sentivo al sicuro.
Una notte sono stato tanto male e lei è stata con me accarezzandomi e cullandomi. Il mattino dopo avvolto nella mia copertina mi ha portato da un altro medico e lui ha deciso di ricoverarmi. Mamma non poteva stare con me cosi mi ha lasciato la mia copertina per farmi sentire meno solo.
Mi hanno messo in terapia intensiva ma dopo 2 giorni il dottore ha chiamato la mamma per dirle che non c'erano speranze.
La mamma ha pianto tantissimo ma ha dovuto scegliere di lasciarmi andare. Ancora una volta mi ha tenuto tra le braccia e mi ha riempito di bacini mentre io andavo verso il ponte. Adesso sto in una cassettina con il mio nome e un cuore sopra ma sempre con lei al mio fianco.
So che le manco tantissimo perché la vedo quando piange. Oggi sono 2 anni che non ci sono più ma anche se solo con il pensiero siamo sempre insieme.
Spero che un giorno potremo stare di nuovo insieme.
Satana